Per Vittorio Feltri non ci sono dubbi. Dopo la strage di Altavilla Milicia, la 17enne sopravvissuta ha le sue colpe.
Anche Vittorio Feltri non ha potuto fare a meno di dare un suo commento sulla drammatica, e orribile, strage di Altavilla Milicia in cui un uomo, Giovanni Barreca, ha ucciso dopo terribili torture, sua moglie e due figli maschi, lasciando in vita solo la figlia 17enne. Il giornalista, nel corso del suo editoriale per Il Giornale, ha risposto ad un utente proprio a proposito della sopravvissuta e delle sue “colpe”.
Feltri, il commento alla strage di Altavilla
Senza particolari giri di parole, Feltri, rispondendo ad un suo lettore che definiva la ragazza sopravvissuta alla strage di Altavilla come una “vittima“, si è detto contrario all’uso di questo termine.
Il giornalista, infatti, ha esposto il suo pensiero: “Noi non condanniamo questa ragazza, perché per noi il principio della presunzione di innocenza è sacro. Ma neppure ce la sentiamo di affermare che ella, essendo soltanto un’adolescente, essendo anche femmina, ed avendo perduto madre e fratelli, sia per questi motivi e indiscutibilmente vittima inerme e linda”.
In questo senso Feltri ha aggiunto che la 17enne avrebbe ammesso di non essere pentita per il suo operato perche fatto “a fin di bene per liberare i tre dal demonio”.
“Le accuse che le vengono mosse dagli inquirenti mi sembrano dunque fondate e non frutto di illazioni macchinose e vergognose che non tengono conto della di lei sofferenza”, ha detto ancora il giornalista.
La cruda verità
Il pensiero di Feltri è poi diventato ancora più forte nei passaggi seguenti. “Quando gli agenti sono entrati in casa, facendo la macabra scoperta, (la 17enne ndr) dormiva beatamente nella sua stanza con accanto i telefonini sequestrati degli assassinati, due dei quali, ovvero i fratelli, giacevano incaprettati e morti nella stanza accanto […]”.
In questo senso il giornalista ha sottolineato che la posizione della ragazzina sia controversa. “Quando gli agenti hanno varcato la soglia di quella abitazione, hanno pensato subito che la ragazza fosse stata drogata. E non mi stupisco. Per tutti noi, anche per loro, non soltanto per te, è arduo accettare che una figlia, una sorella, una teenager, una femmina (che nella nostra cultura è sempre vittima), possa compartecipare a crimini tanto abominevoli e spietati”.
Nella conclusione dell’editoriale, ecco il pensiero senza fronzoli di Feltri: “La verità talvolta fa orrore. Ma è sempre preferibile alla menzogna”.